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I reperti ceramici del Castello di Galatrona


I frammenti ceramici rinvenuti nel sito del Castello di Galatrona, nel corso dei lavori di restauro della torre, sono di notevole interesse, ma di difficile identificazione e datazione.
Nel primo caso, soprattutto per i frammenti invetriati e policromi, si è ricorso alla comparazione con reperti trovati nell´area fiorentina.
Nel secondo caso la datazione è incerta in quanto la ceramica è stata trovata in superficie e non è stato possibile eseguire un´indagine stratigrafica.
A parte i frammenti di ceramica policroma invetriata, il resto e la maggior parte dei frammenti sono di ceramica acroma medievale, utilizzata per uso domestico, comprendente testi, tegami e pentolame di vario genere, soprattutto olle di diverse grandezze, con frequenti tracce di fuoco all´esterno e in casi più rari anche all´interno.
Gli impasti sono grezzi e duri, con numerose inclusioni, e denunciano un livello tecnico di lavorazione grossolana.
Spesso a causa di una imperfetta cottura nella fornace presentano in frattura un´anima grigia piuttosto evidente.
Per le ragioni suesposte alcuni reperti potrebbero essere di produzione locale, ceramiche unicamente di uso domestico, realizzate in forme sia chiuse che aperte, con argilla non molto depurata e di colore variabile dal crema, all´arancio, al bruno.
Questi frammenti sono stati suddivisi tra orli, spalle, corpi e fondi o basi. Qualche base di piccola olla contiene tracce di smalto stannifero all´interno.
La maggior parte dei reperti invetriati è di area fiorentina e locale e può essere collocata temporalmente tra la fine del secolo XIV ed il secolo XVI, molto probabilmente nella prima metà.
Questi reperti, malgrado siano pochi e di modeste dimensioni, riescono pur sempre a fornirci una sufficiente chiave di lettura della tipologia e della diffusione in loco della ceramica dell´epoca ed uno spaccato interessante della vita quotidiana a Galatrona.
Umberto Ragozzino - Fiorenzo Fiorini

Lavori inerenti la preparazione del materiale ceramico rinvenuto nei pressi della torre di Galatrona per la mostra a San Leolino (1, 2, 3 giugno 2007) e per l´inaugurazione del restauro della torre (16 giugno 2007).


Dott. Arch. Andrea Ensoli (Comune di Bucine)

  • Promozione della mostra ed organizzazione generale.

Sig. Umberto Ragozzino (San Leolino)

  • Esame di tutto il materiale e selezione dei frammenti più importanti e significativi.
  • Ricerca di nuovo materiale durante i lavori di scavo nell´area circostante la torre.
  • Lavaggio e pulizia dei frammenti con rimozione leggera di calcare e sostanze invadenti con il bisturi.
  • Ricerca e suddivisione dei frammenti appartenenti allo stesso oggetto.
  • Comparazione con tipologie similari di ceramiche conservate nei musei o illustrate in pubblicazioni e studi di settore.
  • Approntamento delle schede esplicative.
  • Fotografie di tutto il materiale scelto per la mostra.
  • Allestimento delle teche espositive.
  • Realizzazione di un fascicolo riepilogativo con fotografie e testo.
  • Fornitura documentazione per CD.

Rag. Fiorenzo Fiorini (Scandicci, Firenze)

  • Ricerca e suddivisione dei frammenti appartenenti allo stesso oggetto.
  • Incollaggio di frammenti contigui appartenenti allo stesso oggetto.
  • Comparazione con tipologie similari di ceramiche conservate nei musei o illustrate in pubblicazioni e studi di settore.
  • Approntamento delle schede esplicative.

Gambarotta Franca Restauri (Firenze)

  • Restauro integrativo di due catini in manganese e ramina (sec. XV).

Allestimento del locale per la mostra

Aldo Bartalozzi, Riccardo Casini, Patrizio Donati, Andrea Ensoli e Umberto Ragozzino.

Le ceramiche, che di seguito vengono illustrate con fotografie e note esplicative, sono esposte nella Torre di Galatrona.




Catini ricomposti da vari frammenti, decorati in manganese e ramina. Bordo a nastro convesso, leggermente distinto dalla parete. Parete troncoconica, fondo piano con piede leggermente svasato dalla parete. La parte interna del bordo è decorata con doppia linea parallela in manganese.
Nel bacino quattro foglie lanceolate contrapposte, inquartate con fiori trilobati.
Probabile produzione in zona fiorentina, secolo XV.

Due frammenti contigui di boccale. Impasto depurato beige chiaro, smalto bianco lucido sulla superficie esterna e bianco povero all´interno. Il manico è piatto e decorato con tratti orizzontali; sotto l´attacco inferiore è presente parte di una marca. Ai due lati del manico zone con lesene a triplice riga verticale e tratti incrociati. Motivo a treccia sul collo. Nel medaglione centrale tracce di decorazione a foglie di prezzemolo. Tutto il boccale è dipinto in monocromia azzurro cobalto (zaffera diluita). I dettagli decorativi sono tratti dal repertorio ispano-moresco. Questa produzione è tipica della Toscana e di Faenza, con esemplari molto simili, anche se lo smalto faentino è di migliore qualità.
Prodotto a Montelupo o a Bacchereto nella seconda metà del secolo XV.

Porzione di piede di boccale con parte di parete.I colori usati sono blu, celeste e giallo-arancio.
Il boccale appartiene alla tipologia con medaglione centrale. I rilevabili scarsi residui degli elementi decorativi fanno presupporre che il medaglione è decorato con "palmetta persiana".
Questa denominazione ne indica l´origine orientale, già presente sui prodotti ceramici persiani a lustro metallico del XIII secolo. Montelupo, secolo XVI.

Frammento di piede di albarello con porzione decorata. Il motivo decorativo è costituito da pennellate in monocromia di cobalto con motivi floreali a "foglie di prezzemolo" entro girali.
Ceramica italo-moresca. Montelupo, metà del secolo XV.

Frammento di tesa di piatto. Montelupo, fine del secolo XV -inizio del secolo XVI.
La fascia di contorno è decorata a nastri incrociati. Tale decorazione viene comunemente detta "a nastro spezzato".

Frammento di tesa di piatto con decoro floreale e geometrico ad accesi colori azzurro e arancio.
Frammenti similari appartengono a piatti prodotti a Montelupo, Bacchereto e Firenze dalla seconda metà del ´400. Questo frammento appartiene a un piatto prodotto quasi sicuramente a Montelupo nella prima metà del secolo XVI.

Frammento di fondo di piatto o scodella a motivo crociato in verde ramina con decoro graffito a raggi in bruno di manganese. Le due bande in ramina, incrociandosi al centro, dividono la superficie in quartieri.
Nei quartieri si possono trovare semplici raggi in manganese o linee parallele diritte e ondulate in ramina e in manganese, con andamento ortogonale fra un quartiere e l´altro. Il frammento ricorda lo stile arcaico di manufatti simili del secolo XIV. Questo tipo di decorazione è presente in frammenti di Montelupo, Faenza, Siena, Orvieto, ecc. Bacchereto, fine secolo XV, inizi secolo XVI.

Frammento di bacino con decorazione molto semplice a carattere prevalentemente geometrico, con ossido di rame per il verde, ossido di ferro per il giallo bruno e manganese per il violaceo bruno. Comunemente si parla di decorazione a manganese e ramina. Area fiorentina, prima metà del secolo XVI.

Frammento di bordo di catino. La decorazione è a fasce di ramina tra linee parallele in manganese. Bordo con fascia giallo-arancio delimitata da una linea in manganese.
Montelupo, secolo XV.

Frammento di piede di catino con decorazione in manganese e ramina. La decorazione ricorda i motivi dei due catini esposti nella mostra.
Montelupo o Bacchereto, secolo XV.

Frammento di bordo di catino. Fasce parallele in ramina entro linee in manganese delimitano una teoria di foglioline lanceolate in ramina, divise da un motivo a linee parallele oblique in manganese. Bacchereto, secolo XV.

Frammento di bordo di catino arcaico con tracce di decoro, doppie linee parallele in manganese. Area fiorentina, secolo XIV.

Frammenti vari

Frammento di boccale ad orlo trilobato ed arrotondato, con alto collo appena svasato su cui si imposta l´ansa a nastro o a bastone. Corpo globulare/piriforme allungato con alto piede svasato. Invetriatura sottile interna di tonalità marrone molto chiaro. Smalto esterno monocromo bianco a scendere fino al restringimento del corpo.
Area fiorentina o senese, secolo XIV, forse prima metà.

Manico esalobato di boccale o di recipiente similare di stile gotico. L´impasto è molto depurato, di colore giallo chiaro e presenta un ingobbio color marrone chiaro. Il manico mostra segni di non perfetta cottura. La forma del manico ricorda le cornici gotiche delle finestre e delle formelle delle chiese.
Area fiorentina, inizi del secolo XIV.

Manico di boccale monocromatico, tipologia Toscana o alto Lazio, secolo XV.

Ansa di boccale a doppio bastoncello. Area fiorentina, secolo XVI (?).

Frammento di orcio detto "a beccaccia" per la particolare forma dell´orlo trilobato, impostato direttamente sul corpo privo di collo. E´ questo un frammento dell´angolo destro della trilobatura, sul cui bordo è impresso un giglio, lo stemma di Firenze. Orci di questo tipo sono documentati dalla prima metà del ´300, e nei primordi di questo periodo possiamo collocare la realizzazione del manufatto sulla base del suo marchio. Infatti la stampigliatura del giglio fiorentino a forma di scudo è non solo estremamente interessante, ma molto rara e difficilmente riscontrabile su testi e pubblicazioni di settore. Questo frammento mostra un impasto duro mediamente depurato, con varianti tra il rosso mattone e il rosato. La mancanza di invetriatura interna indica una destinazione al contenimento di solidi, granaglie, legumi secchi, ecc. Area fiorentina, inizio secolo XIV.

Frammenti di olla di media grandezza, con marcate tracce interne di lavorazione al tornio, forse realizzata in qualche fornace locale. L´impasto si presenta con varie stratificazioni, a cipolla. Comunque area fiorentina, secolo XV.

Frammenti molto antichi di una tipologia insolita (olla?), di recente ritrovamento, ancora in fase di studio.

Frammenti di colini. Questi reperti si differenziano da tutti gli altri per la presenza di fori sul fondo. I fori sono stati praticati dall´esterno verso l´interno, contrariamente a quanto riscontrato in reperti similari conservati nei musei. Un colino della stessa tipologia, con forti tracce di combustione, era destinato alla cottura delle castagne. L´assenza di tali tracce nei frammenti in esame ne farebbe supporre un utilizzo per la produzione di derivati dal latte, formaggi, ed in particolare per lo sgrondo della cagliata. Area fiorentina o locale, fine secolo XIV-inizio secolo XV.

Frammento di orcio o grossa olla che presenta la classica decorazione a dentellatura nastriforme. Tale decorazione risulta su orci e olle del XIV e XV secolo. La cottura imperfetta del frammento lascia pensare ad una datazione molto antica. Area fiorentina.

Due frammenti contigui di piccola olla per uso domestico con evidenti tracce di fuoco. La ceramica ha uno spessore molto sottile che ne indicherebbe la datazione nel secolo XV. La produzione è quasi sicuramente locale.

Fondo di olla di media grandezza composto da tre frammenti. Tracce di smalto stannifero sono presenti all´interno. La ceramica ha uno spessore molto sottile che ne indicherebbe la datazione nel secolo XV. La produzione è quasi sicuramente locale.

Fondo di olla di media grandezza composto da quattro frammenti. La ceramica ha uno spessore molto sottile che ne indicherebbe la datazione nel secolo XV. La produzione è quasi sicuramente locale, per uso domestico.

Fondo di olla medio-grande composto da due frammenti. Destinata ad uso domestico presenta evidenti tracce di fuoco. La ceramica ha uno spessore molto sottile che ne indicherebbe la datazione nel secolo XV. La produzione è quasi sicuramente locale.

Manici di brocche e pentole. Anse a nastro che si dipartono dal labbro. Ceramica acroma mediamente depurata. Qualche esemplare è stato usato come recipiente da fuoco. Produzione locale o alto Lazio, secolo XV.

Frammenti di olle e di piccoli recipienti per uso domestico, utilizzati sia per la cottura che per la conservazione dei cibi. Molti frammenti presentano tracce di fuoco. La ceramica ha uno spessore molto sottile che ne indicherebbe la datazione nel secolo XV. La produzione è quasi sicuramente locale.

Frammenti di basi di olle e di piccoli recipienti per uso domestico, utilizzati sia per la cottura che per la conservazione dei cibi. Tutti presentano tracce di fuoco. La ceramica ha uno spessore molto sottile che ne indicherebbe la datazione nel secolo XV. La produzione è quasi sicuramente locale.

Orli e attaccature di spalla di olle da fuoco. Produzione locale (?), secoli XIV-XV.

Orli e attaccature di spalla di olle da fuoco. Produzione locale (?), secoli XIV-XV.

Orli di olle da fuoco di probabile produzione locale. Fine secolo XIV-secolo XV.
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