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Livio Macucci
E´ nato a Bucine il 5 maggio 1920 da Giulio e Maria Ersilia Francini, ultimo di quattro figli, ed è morto a San Leolino il 31 ottobre 2009.
E´ stato sposato per oltre 50 anni con Maria Pia Marchetti ed ha avuto 3 figli, Gianna, Luciano e Lucia e due nipoti, Lorenzo e Francesca.
E´ stato maestro elementare a Solata, Cennina, Mercatale Valdarno, Badia a Ruoti, Laterina, Badia Tebalda, Montevarchi e San Leolino, un insegnamento durato quarant´anni, interrotto solamente negli anni drammatici della seconda guerra mondiale che videro la tragica uccisione del fratello e di uno zio, trucidati dai tedeschi a San Leolino il 9 luglio 1944.
Il maestro Macucci ha sempre ricordato con piacere il tempo passato ed anche gli anni, e non pochi, delle fatiche e dei sacrifici; ma preferiva i ricordi allegri e sereni, quando a 12 anni batteva sul tamburo della banda musicale del paese ed a 14 anni suonava il banjo in un´orchestrina con alcuni amici. Rammentava con soddisfazione che in una gara tra bande musicali quella di San Leolino arrivò seconda dopo quella di Sansepolcro. Purtroppo la Società filarmonica di San Leolino si è chiusa negli anni cinquanta.
Presidente per molti anni del Comitato Festeggiamenti di San Leolino, al maestro Macucci è stata conferita una medaglia d´oro per i quarantennali servizi resi nel creare, nell´organizzare, nel migliorare le iniziative sociali, sportive, culturali che ancora oggi tengono vive e perpetuano le tradizioni del paese.





Livio Macucci negli anni ´50 davanti a casa Cambi


Da una di queste affiorano tanti ricordi che è giusto lasciare intatti alla sua penna: "Per meglio conoscere il paese e la sua popolazione, vissuta nel periodo fra le due guerre mondiali fino ai nostri giorni ed anche per fare riferimento alle condizioni economiche e di vita di allora a confronto di quelle attuali.
San Leolino nel periodo 1930/40 era intensamente popolato e complessivamente contava oltre 600 abitanti, compresi quelli che vivevano nelle case sparse e nei casolari vicini.
Era un paese prevalentemente agricolo perché la maggioranza dei suoi abitanti era occupata nei lavori dei campi da cui ricavavano prodotti come l´olio d´oliva, grano, vino che piaceva anche al Foscolo ed allevamento di bestiame in genere, fra cui la pastorizia, produzione di carne suina e vaccina.
C´erano naturalmente anche gli artigiani (il sarto, il muratore, il ciabattino, il fabbro, il falegname, ecc.) ed i commercianti con i negozi di generi alimentari che vendevano anche prodotti di mesticheria, di ferramenta e di privative, ecc.





Livio Macucci nel 1956 con la sua Moretti,
soprannominata dai paesani "La Zanzottera,"
davanti a Casa Corsini.


Era quindi, come si suol dire, un paese autosufficiente perché si poteva trovare e comprare tutto quello di cui era necessario alla gente, tenendo in considerazione che le condizioni economiche delle famiglie erano molto modeste.
Non c´era il negozio di macelleria e neanche quello di panettiere perché ogni famiglia agricola provvedeva alla cottura del pane nel forno della propria abitazione ed altre famiglie, invece, ricorrevano ad alcuni forni del paese che erano a loro disposizione.
Non c´era neanche il macellaio perché ogni famiglia aveva il negozio in casa propria in quanto si procurava la carne allevando animali da cortile e quindi solo in particolari occasioni ricorreva al macello pubblico.
In quel periodo si svolgeva, nella prima Domenica di Ottobre di ogni anno, un´importante festa paesana a cui partecipava tutta la popolazione ed anche molta gente proveniente dal Valdarno e dalle frazioni vicine.
Il programma era semplice: al mattino veniva celebrata una messa solenne, cantata da molti sacerdoti ed accompagnata dalle note dell´organo della chiesa, unico organo a canne fra tutte le chiese delle parrocchie del territorio comunale e nel pomeriggio si svolgevano varie manifestazioni con giochi popolari e l´esibizione in concerto di brani musicali classici eseguiti con grande competenza dalla banda musicale locale della Società Filarmonica del paese.





La banda di San Leolino suona sul sagrato della chiesa nel 1937.
Livio Macucci è il sesto da sinistra nella seconda fila.


Da ricordare che la banda musicale di San Leolino era composta da una quarantina di elementi ed era classificata tra le prime della provincia di Arezzo, avendo partecipato alle varie rassegne musicali, conquistandosi grande stima e rispetto dalle giurie esaminatrici.
A proposito vorrei aggiungere che la banda musicale della Società Filarmonica di San Leolino, come testimonia il signor Giulio Martinelli, che fu tra i fondatori, tra i musicanti e più tardi anche Capomusica, fu fondata nel 1920 e la prima sortita in paese avvenne nell´anno 1921, tra gli applausi della popolazione e che gli strumenti musicali furono finanziati dal signor Frisoni, proprietario della fattoria di Lupinari e dal signor Corsi, proprietario della fattoria di San Leolino.
Però, dopo la seconda guerra mondiale la situazione del paese cambiò profondamente perché molte famiglie di contadini e di operai emigrarono per sistemarsi nei centri industriali del Valdarno dove potevano trovare più facilmente il lavoro e meglio retribuito.
Così in pochi anni la popolazione diminuì sensibilmente e quella rimasta dovette assistere impotente all´autoscioglimento del corpo musicale, a cui si era affezionata, per mancanza di un numero sufficiente di musicanti.
Così mancando la manifestazione più importante che era il concerto della banda in piazza, il pubblico diminuiva visibilmente e fu allora che un gruppo di giovani del paese si riunirono e formarono un Comitato che si proponeva di rilanciare la festa, ma in una forma organizzativa, suggerendo iniziative che fossero di gradimento della gente e formare un programma di manifestazioni che stimolassero l´interesse del pubblico, ma anche per far meglio conoscere il nostro paese, anche dal punto di vista storico e ambientale.





Il maestro Macucci nel 1960 con la sua classe, nella scuola
elementare di San Leolino, nello slargo di Via Magiotti.


Fu deciso anche che i festeggiamenti si svolgessero nella prima o nella seconda Domenica, possibilmente, di Giugno perché non solo il tempo sarebbe stato più favorevole, ma anche per rendere omaggio alla Festa della Repubblica, recentemente proclamata (2 giugno 1946).
La prima edizione dei festeggiamenti risale all´anno 1956 con un programma modesto, consistente in una gara podistica per ragazzi, degustazione di panini con affettato, cantastorie e ballo in piazza.
Col passare degli anni le condizioni economiche miglioravano e non solo i membri del Comitato ma anche la gente dava volentieri il proprio contributo per programmare manifestazioni più importanti, più impegnative, ma anche più costose.
Sono già state organizzate dal Comitato ben 27 edizioni, sempre bene accolte dal pubblico e sta preparando la 28° edizione, con iniziative sempre più interessanti, edizione che si svolgerà quest´anno, per ragioni elettorali, non la seconda domenica di Giugno, come a suo tempo era stata prenotata, ma la quarta e cioè il 24 Venerdì, il 25 Sabato e la Domenica 26 Giugno 1994.
Nelle passate edizioni sono state realizzate gare ciclistiche per esordienti, per allievi, per montain bike, per dilettanti juniores, gare podistiche, scarpinate, allestite mostre di pittura, mostre di vini e vinsanto, cui hanno aderito anche oltre quaranta aziende vinicole della zona e del Chianti "Gallo Nero".
E´ stata realizzata una modesta ricerca di illustri personaggi storici nati o vissuti a San Leolino e fatto stampare numerosi opuscoli e distribuiti gratuitamente ai membri del Comitato ed al pubblico.
Infine va ricordato inoltre che alcune bande musicali come quella di Montevarchi, di Levanella, di Ambra e lo Zivago di Indicatore hanno prestato a turno il loro servizio nelle varie edizioni, contribuendo alla buona riuscita dei festeggiamenti.
San Leolino, 11 febbraio 1994         Livio Macucci"
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