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Raffaello Magiotti Sanleolini
Un certo Lattanzio Magiotti ebbe un figlio, tale Ser Giuliano che morì nel 1589.
Ser Giuliano ebbe quattro figli, Alessandro, Lattanzio, Desiderio e Pompeo.
Fu proprio Desiderio, che era medico e morì nel 1609, a dare origine al ramo Magiotti Sanleolini sposandosi con Maria Aurelia Sanleolini di Messer Bastiano.
Il matrimonio fu allietato dalla nascita di sei figli, due femmine e quattro maschi.
Aurelia si fece suora e visse nel convento della Ginestra, mentre Diana si sposò con il signor Orazio Naldi.
Lattanzio, nato nel 1590 e morto nel 1659, divenne medico e si prodigò attivamente nelle condotte di Prato e di San Giovanni Valdarno durante l´epidemia del 1630-1631.
Sebastiano, nato nel 1592 e morto nel 1668, e Giuliano, morto dopo il 1630, abbracciarono la carriera militare.


Palazzo Magiotti
Montevarchi, Via Roma

Galileo Galilei (1564-1642)
Dipinto di Giusto Suttermans (1597-1681)

Raffaello, nato a Montevarchi nel 1597 e morto a Roma nel 1656, fu frate della congregazione di San Luca, dottore in legge, fisico, scienziato, prima scolaro, poi amico anche nei momenti difficili di Galileo Galilei, con gli altri sostenitori ed amici romani Antonio Nardi, Evangelista Torricelli, Famiano Michelini, Giovanni Ciampoli e Michelangelo Ricci. Divenne famoso, tra l´altro, per aver dimostrato scientificamente l´incompressibilità dell´acqua.
Nel 1636 divenne scrittore della Biblioteca Vaticana e nello stesso anno, per la divisione dei beni di famiglia a seguito della morte del padre, riceve tra l´altro "una casa nel popolo di San Leolino a Bucine" facente parte del patrimonio della madre, che era appunto della famiglia Sanleolini.
Di lui rimane un´unica opera a stampa, la "Renitenza", perché tutti i suoi studi e le sue carte furono bruciate dopo la sua morte, per la peste scoppiata a Roma nel 1656 e la corrispondenza con Galileo Galilei, Evangelista Torricelli ed altri studiosi ed uomini di scienza.
Anche Quirina Mocenni Magiotti, in una lettera inviata da San Leolino ad Ugo Foscolo il 18 giugno 1818, scrive con un certo orgoglio: "ed anche la mia famiglia conta un uomo celebre nella persona di Raffaello Magiotti Sanleolini amico e sommo scolare di Galileo ".
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