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Don Giuseppe Leonardi
Don Giuseppe Leonardi fu parroco di San Leolino dal 1769 al 1801.
Durante la sua gestione la parrocchia visse uno dei momenti più prosperi. La chiesa era tenuta in ottimo stato di manutenzione e mai più fu così ricca di arredi, di tovagliati, di stole e di quant´altro occorresse per le sacre funzioni.
Nello stesso tempo si accrebbero le proprietà che amministrava, case, terreni, boschi, vigneti.
Nel 1793 ricostituì ed organizzò la nuova Compagnia di San Michele Arcangelo, con sede nel vicino omonimo oratorio, Compagnia che operò quasi ininterrottamente fino ai nostri anni cinquanta.





Calice in argento sbalzato, tornito e in parte dorato.
Punzoni: fiore in campo ovale e AA in campo ovale
attribuiti all´argentiere tedesco Adriano Haffner,
attivo a Firenze e ad Arezzo. Nell´orlo del piede è
incisa una scritta non ancora dicifrata:
"F.F.D.V.B.ca.D.S.A.A.in.Me. Vi A.L.T.D.D.D.G. 1767".


Ostensorio in argento sbalzato, tornito e parzialmente
dorato, e vetri colorati. Sotto il piede è incisa la scritta:
"GIUSEPPE LEONARDI PIEVANO DI SAN LEOLINO 1798".
La realizzazione si deve ad una bottega orafa toscana.

Il registro contenente il Regolamento della Compagnia di San Michele Arcangelo è stato manoscritto
il 18 Maggio 1793. Dello stesso periodo è la custodia in velluto rosso con gallone dorato su piatti
in legno provvisti di tenoni. Il piatto anteriore è ornato con quattro cantonali in argento sbalzati
come una foglia d´acanto esplosa. La placchetta ovale centrale, sempre in argento, raffigura
San Michele Arcangelo con corazza, elmo, spada e bilancia nell´atto del trionfo sul diavolo avvolto dalle
fiamme. Anche le applicazioni in argento, eseguite da una bottega orafa toscana, sono databili alla fine
del Settecento. A destra, la prima pagina del Regolamento della Compagnia di San Michele Arcangelo.


Alla sua morte fece un lascito, noto come il lascito Leonardi, fissato e regolamentato nel suo testamento del 9 ottobre 1801, con il quale assegnava un capitale di scudi 1010 Toscani, fruttifero il 4 per cento, destinandone la rendita per la distribuzione di elemosine fisse, conferimento di doti e somministrazione di panni e letti ai poveri del popolo di S. Leolino ed affidandone l´esecuzione al Parroco di quella Chiesa.
Tutto andò abbastanza bene nel periodo preunitario, con i parroci Giuseppe Ninci, Prospero Dotti, Francesco Sacchi e Pietro Paolo Badij, fino all´arrivo di Pirro Giacchi che dovette gestire il passaggio, non tanto politico quanto amministrativo, al periodo postunitario.
La gestione del lascito, pur continuando ad essere effettuata nell´ambito strettamente parrocchiale, prevedeva un rendiconto annuo che doveva pervenire ad una struttura di controllo centralizzata creata presso il Ministero dell´Interno che ne verificava la regolarità attraverso la Prefettura di Arezzo.
La Prefettura di Arezzo si rivolgeva al Gonfaloniere del Comune di Bucine il quale demandava i rapporti con il Parroco di San Leolino al Segretario Comunale. Quest´ultimo dialogava con detto Parroco o direttamente o attraverso la Parrocchia di Bucine.
In un documento del 1863 il Ministero dell´Interno riassume lo stato delle cose.

Ministero dell´Interno
Divisione Opere Pie
Statistica delle opere Pie
Anno 1863
Provincia di Arezzo
Circondario di S. Giovanni
Comune di Bucine

Denominazione dell´opera pia: Legato Leonardi
Amministrazione:Il Parroco pro tempore della Chiesa di S. Leolino a S. Leolino
Scopo dell´Istituto: Si distribuiscono annualmente soccorsi materiali ai poveri della Cura
Data della fondazione: Testamento del 9 ottobre 1801 del sacerdote Giuseppe Leonardi
Osservazioni:
Il modo di distribuire i soccorsi è tassativamente ingiunto dal Testatore Don Giuseppe del fu Marco Leonardi, Pievano di S. Leolino, nel suo Testamento del 9 ottobre 1801. (stilato il 20 ottobre 1797).
A seguito di ciò si distribuisce due volte all´anno una elemosina di L. 0,28 a testa a N°.190 poveri circa, e di L. 0.56 alle vedove ed ai malati delle famiglie più indigenti.
Si da una dote di L. 58,80 alla Fanciulle di Famiglie povere del Popolo, e a quelle annesse dei Coloni della Chiesa, quantunque dimorino fuori del Popolo, purché siano di condotta morale, e nel caso di contrarre matrimonio, o diverso di entrare in un Monastero. Vengono sussidiati di L. 2,80 tutti i poveri ammalati, a cui il medico consiglia i Bagni, e lo spedale per curarsi, il qual sussidio vien pagato ai Conduttori, che ve li trasportano. Se dopo le suddette erogazioni resta un qualche avanzo in capo all´anno , si fanno, e si distribuiscono dei Letti ai più bisognosi. Non c´è regolamento speciale, ma nella distribuzione dei Soccorsi si procura l´osservanza delle disposizioni del Testatore.


Occorre ricordare che la somma era molto alta per quei tempi, specialmente se paragonata con altri legati che furono fatti nella zona (Belli, Baldini) affidati ai Parroci di Bucine e di Ambra.
Per tale motivo i controlli erano abbastanza frequenti.
Don Pirro Giacchi aveva quasi subito passato l´amministrazione del legato al vice parroco Don Ferdinando Vasarri che, sollecitato dal Parroco di Bucine, forniva notizie e spiegazioni sulla gestione del legato.

Stimatissimo Sig. Pievano
e´ obbligo del Rettore della chiesa di San Leolino amministrare il legato a vantaggio dei poveri del suo Popolo lasciato dal moltissimo Reverendo sig. D. Giuseppe del fu Mario Leonardi Pievano in detto luogo con testamento rogato da Ser Gio. Batta Agnolesi di Montevarchi il dì 9 Ottobre 1801.
Il rammentato legato consiste nella somma di scudi mille dieci fiorentini in tanti capitali di censo creati nei beni della giurisdizione del Bucine in diversi mesi e con diverse persone al quattro per cento, ascendente tutto il frutto a scudi quaranta, lire tre e soldi dieci.
Con la rendita che sopra per la Pasqua del S. Natale e per la Pasqua di Resurrezione l´amministratore dà un mezzo paolo a testa a tutti i Poveri del suo Popolo, ed un paolo alle vedove.
Avvertasi che a norma del testamento sarebbero le dette elemosine quattro volte all´anno ma per il numero dei pigionali che si è raddoppiato sono state ridotte a due, e ciò, io credo, per decreto di Monsignore Vescovo Attilio Fiascaini.
A tutte le fanciulle povere e a tutte le contadine della Pieve rammentata vien data la dote di scudi dieci fiorentini, nove mesi dopo la dazione dell´anello purché non se la siano demeritata con cattivi portamenti.
Vien data l´elemosina di paoli cinque a tutti i Poveri che vanno allo Spedale, ed a quelli che vanno ai bagni.
Vien dato qualche sussidio ai poveri ammalati, che mancano di chi somministri loro il necessario sostentamento.
Dopo i rammentati sussidi, se esiste qualche avanzo, deve farsi il letto a chi ne ha bisogno.
Finalmente lire quattordici toscane all´anno si competono d´onorario all´amministratore.
Questo è tutto quello che io posso significarle relativamente al surriferito Legato ossia per ciò che riguarda la rendita, ossia per quello che riguarda l´uscita.
Colgo quest´occasione per rassegnarle la mia servitù mentre mi confermo suo umilissimo servo
Ferdinando Vasarri
Vice Parroco ed Amministratore del legato in discorso
Da S. Leolino 7 giugno 1864


In data 28 dicembre 1864 la Prefettura della provincia di Arezzo chiede il rendiconto della gestione del legato per gli anni 1863 e 1864 al Gonfaloniere di Bucine, ma nel frattempo Don Ferdinando Vasarri è andato via dopo quasi vent´anni di lavoro nella Parrocchia di San Leolino.
Arriva un nuovo aiuto nella persona di Don Carlo Capitani che diventa il nuovo economo ed amministratore del legato.
Il 2 gennaio 1865 Don Capitani scrive al Gonfaloniere.

Ill.mo Sig.re Gonfaloniere
Essendo da breve tempo, che io cuopro l´Impiego di Economo Spirituale di questa Chiesa, e non avendo peranche ricevuto formale consegna di tutto ciò, che a questo Benefizio si appartiene, non sono in grado di poterle dar contezza di quanto la V. S. Ill.ma mi richiede: che però, desiderando Ella un esatto discarico, della gentile Sua Dimanda, potrà rivolgersi, al Molto Rev.do Sig.re D. Ferdinando Vasarri, mio Antecessore, essendo questi, a mio parere, in grado di potere aderire ai suoi voleri.
Tanto per sua Regola, mentre in fretta passo a segnarmi
       Di V. S. Ill.ma
              Devot.mo e Obligatissimo Servo
S. Leolino adi 2 Gennajo 1865
              D. Carlo Capitani Economo


Inizia a questo punto una corrispondenza tra il Comune di Bucine e la Prefettura di Arezzo in quanto Pirro Giacchi vorrebbe cedere l´amministrazione del legato all´autorità comunale. Ma passano quasi due anni senza nulla di fatto anche perché il Giacchi non è in grado di amministrare il legato per mancanza di soldi ed è grave che solo dopo tanto tempo ne scriva al Segretario Comunale di Bucine.

Caro Niccola,
Il poco delicato ( per non dir altro per ora ) Sig. Capitani partì senza dar conto dell´Amministrazione del Legato Leonardi.
Io poi non l´ho richiesti perché mi si era fatto credere che detto Municipio avesse avocato a se la cassa e i Registri, che pur ci devono essere.
Del Legato chi e cosa dunque devo fare?
Citare il Capitani al rendiconto? O perché meglio non se ne occupa la commissione di Sindacato, che mi dicono già fatta? Compiacetevi di rispondermi qualche cosa.
Anche questa è graziosa! Vengono a chiedermi le doti......e dove i quattrini? Parmi che l´affare cominci a patire di criminoso e che sia nei termini della truffa se non del peculato. Vedremo. In fretta.
19 Agosto 1866
Vostro affezionatissimo e devotissimo Pirro Giacchi


Il 15 ottobre 1866 si riunisce il Consiglio Comunale di Bucine che, preso atto dell´esplicita rinuncia del Giacchi all´amministrazione del Legato Leonardi, approva il passaggio della gestione alla Congregazione Municipale di Carità di Bucine il cui Presidente, di Capannole, la assume in data 1 gennaio 1867.
In quel momento la rendita annua del Legato è di Toscane lire 303,2 pari a Lire Italiane 254,60.
Risulta strano che non ci sia stato, per quanto si sa, alcun intervento della Curia di Arezzo per evitare che uno strumento di carità, nato da beni della chiesa e destinato espressamente ai poveri della Parrocchia di San Leolino e da questa amministrato, passasse sotto un´amministrazione civile che si riservava il diritto di consultare o meno il Parroco per il buon fine delle elemosine e delle doti.

Comunità del Bucine
L´anno 1866, e questo giorno 15 Ottobre nella Casa Comunale al Bucine.
Convocato il Consiglio Comunale del Bucine con appositi Avvisi scritti, e fatti notificare dal Sindaco ai Signori Consiglieri in ordine all´Autorizzazione riportatane dalla Regia Prefettura di Arezzo con Officiale de 25 Settembre 1866 di n. 8126, si è il medesimo adunato in Seduta Straordinaria alle Ore Dieci Antimeridiane del dì suddetto nella Sala di sua Residenza al Bucine, nelle Persone dei Signori.

Seguono i nominativi dei presenti e degli assenti sebbene invitati, Felice Bazzanti è il Sindaco e Presidente, assistito da Niccola Falsini, Segretario Comunale.

L´ordine del giorno reca in discussione una Memoria diretta alla Prefettura di Arezzo del Canonico Pirro Giacchi Parroco della Chiesa di Sanleolino per ottenere, che questa Rappresentanza Comunale assuma in sua vece l´Amministrazione delle Rendite del Legato Pio Leonardi istituito a vantaggio dei poveri di detta Parrocchia, il Sig.re Presidente ha data lettura della Memoria medesima, e della Officiale Prefettizia de 25 Settembre 1866 di numero 8126, con la quale fu trasmessa a questo Consiglio per quei rilievi, che avesse creduto opportuno di emettere.
Ha quindi fatto osservare, che le dichiarazioni del mentovato Parroco contengono implicitamente la sua renunzia ai Diritti, che in ordine alle Tavole di fondazione il Parroco pro tempore della Chiesa di Sanleolino aveva di amministrare, Lui solo, le rendite del Legato anzidetto, e che di fronte a questa renunzia d´altronde appoggiata a ragioni apprezzabili Egli riteneva, che il Consiglio dovesse deliberare l´accettazione determinando, che per l´avvenire debba questo Legato Pio essere amministrato dalla Congregazione Municipale di Carità, con le norme di un apposito, e speciale Regolamento col quale venga meglio provveduto alla prima osservanza delle disposizioni dettate dal Fondatore del Legato medesimo.
Dichiarata quindi aperta la discussione soggiunge, che se non vi sarà alcuno, che faccia osservazioni in contrario alla sua proposta Egli la sottoporrà a Votazione.
Niuno dei Consiglieri avendo chiesta la parola ed il Sig.re Presidente interpretando questo silenzio come favorevole a quanto sopra ha proposto e, ha formulato, e posto ai Voti il seguente Schema di Deliberazione.
La Domanda avanzata alla Regia Prefettura di Arezzo dal Reverendo Parroco di Sanleolino Don Pirro Giacchi per ottenere, che l´Amministrazione del Legato Leonardi istituito a vantaggio dei Poveri di quella Parrocchia venga d´ora in avanti assunta dalla Rappresentanza Municipale del Bucine e accettata, e conseguentemente l´Amministrazione suddetta resterà per l´avvenire, affidata alla Congregazione Municipale di Carità alla quale detto Parroco, se richiesto, fornirà tutte quelle informazioni, che potranno abbisognarle per la più equa, e razionale distribuzione dei Sussidi.
Tosto che la presente Dichiarazione sarà stata superiormente approvata, e resa esecutiva, la Congregazione di Carità dovrà compilare un Regolamento speciale per l´Amministrazione di detto Legato da sottoporsi all´Approvazione di questo Consiglio, e quindi dall´Autorità Superiore avvertendo, che tutto, in questo Regolamento deve tendere ad assicurare la piena ed esatta osservanza di quelle disposizioni, che si leggono nelle Tavole di Fondazione le quali dovranno essere religiosamente rispettate.
Quindi inviterà il Parroco della Chiesa di Sanleolino a farle la consegna di tutte le Carte, e Documenti concernenti, ed attinenti al detto Legato Pio, e lo inviterà pure a rimettere un esatto Rendiconto di Conti del Legato medesimo fino al giorno che sarà stato da Lui amministrato, onde determinarne lo Stato di esso, ed impiantarne la nuova Amministrazione.
Una Copia del succitato Regolamento dovrà essere passata al Parroco suddetto, affinché nel somministrare le informazioni di cui verrà talvolta richiesta possa esattamente uniformarvisi.
Sperimentato il partito per alzate, e sedute, è stato approvato con Voti favorevoli otto astenutisi dal render Voto i consiglieri Mancini, e Parigi, e tal resultato lo proclama il Sig.re Presidente assistito dai soliti scrutatori già designati Dottor Sancasciani, e Onorato Cini.
Precedente lettura fattane il sovraesteso Verbale, che per Copia verrà pubblicato formiter nel più vicino giorno di festa, è stato approvato, e quindi è stato firmato dal Presidente dal Consigliere Anziano, e da me Segretario.
              Il Presidente: Felice Bazzanti
              Il Consigliere Anziano: Pietro Mancini
              Il Segretario: Niccola Falsini


Per favorire il passaggio delle consegne dalla Parrocchia di San Leolino alla Congregazione Municipale di Carità di Bucine è indispensabile che Pirro Giacchi fornisca tutta la documentazione, i registri e la cassa, cose che gli vengono richieste per più di un anno.
Le scuse addotte al Segretario Comunale di Bucine per il ritardo sembrano veramente misere e quasi indegne della personalità del Giacchi. Ci danno il ritratto di un uomo rassegnato ad un compito che gli diventa di giorno in giorno sempre più gravoso ed ingrato e che non riconosce più come motivo preminente della propria vita. La passione per lo scrivere prose e versi è preminente e mal si accorda con le incombenze religiose.

Egregio Sig. Niccola
L´ultima pregiatissima sua mi giunse jeri, quando cioè dovevo celebrare la messa, fare la processione della tornata del mese, cantare la buona morte, ed anco appiccare per soprappello le crocettine di agata santa a scongiuro di nembi e procelle. Questa roba tutta mi tenne più affaticato di un Segretario Comunale che abbia un sindaco buon tempone; sicché non potei subito subito por mano a quel Rendicontino richiesto, tanto più che non mi trovo in buone gambe, essendomi ultimamente venuta la felice idea di andare a pescare un nuovo grippe a M. Marciano. Oggi peraltro mi sono messo all´opera, ed ecco qui quel che ho saputo fare di meglio. Certo di cifre e conteggi io ne so quanto il Fabiani di perizie, ma se abbisognano ulteriori schiarimenti e giustificazioni, mi si chiedano, ed io potrò darle. Ripeto intanto che il reliquato l´ho in mano, e lo verserò quando che sia.
Mi creda con distinta stima
              Suo Dev.mo Servo
              C. Pirro Giacchi
S. Leolino 11 Settembre 1867
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